Recensioni e commenti:

 

Per la prima volta in anteprima mondiale Flavia Vizzari delizia i suoi numerosissimi estimatori con i versi del suo primo libro dal titolo “…e chiovi”. I miei trent'anni d'arte tra ricordi, poesia, sogni e irrealtà, suddiviso in diverse sezioni, arricchito di immagini dei suoi dipinti. La nostra amica poetessa in lingua e in vernacolo, pittrice messinese da alcuni lustri, vanta numerosi riconoscimenti in ogni parte della Sicilia e d'Italia, fa parte di numerose associazioni e circoli letterari della sua città. Per rendersi conto di chi è Flavia Vizzari necessita conoscerla in tutta la sua essenza, fatta di dinamismo, di altruismo, di volontariato, di voglia di crescere culturalmente, voglia di sapere in modo corretto e professionale, insomma un vulcano in eruzione. Promotrice e organizzatrice culturale da decenni, opera nell'ambiente artistico-letterario nella città peloritana e nell'hinterland provinciale, con entusiasmo giovanile e l'abilità di una veterana, l’artista Flavia, è una persona genuina e generosa in tutte le sue espressioni interiori ed esteriori. Ha talento artistico da perfetta competente, delicata nei suoi versi sia in lingua che in vernacolo. La Vizzari, ha iniziato la sua carriera artistica come pittrice ottenendo significativi successi e riconoscimenti, ha proseguito scoprendo la poesia in lingua fin dagli anni ‘80 e recentemente anche in vernacolo. La sua innata inclinazione per l'arte, il suo grande spirito di osservazione, la sua genialità, la contemplazione della natura, l’innata sensibilità l'hanno portata ad esternare in versi e a realizzare quadri di un certo valore artistico in tutto il suo turbinio interiore. L'aspetto peculiare di Flavia è quello di essere una poetessa e artista versatile, attaccata alla famiglia, ai valori morali e spirituali. Amante della poesia di Alda Merini – conosciuta a Messina in occasione del conferimento della laurea ad honorem – di Nino Martoglio, di Ignazio Buttitta, e di Pablo Neruda. In tutte le sue poesie balza palese il pathos che mette in risalto le doti di una appassionata donna del sud, amante della propria terra, delle tradizioni e del folclore. Tutte le poesie della nostra poetessa trasmettono un messaggio a sfondo morale e sociale ma, a nostro avviso sono degne di particolare attenzione le recenti: Focu, Vardu la luna e "dulcis in fundo" la vincitrice di premi: E chiovi… che dà il titolo al libro ed emozioni nell'ascoltatore: «E chiovi, / sbrizziannu alleggiu alleggiu, / chiovi dintra di lu cori, / chiovi supra lu mari / e chiuvennu acchiana /a lu straventu / assicutannu lu celu. // E chiovi … / chiovi macari / addintra nuvuli janchi /ca d’appressu la luna / canciunu culuri, /chiovi ’nta lu centru / di li stiddi scunfinati. // E chiovi … / chiovi ’nta tuttu l’insemi / mistiriusu di lu celu / comu chiovi / dintra di tia, / dintra di li to’ pinzeri / raccamannu ’nta li stiddi. // E chiovi … / chiovi vulannu cu lu ventu, / scinnennu sutta di lu mari / …». Lirica ricca di metafore e di allegoria è racchiuso qui il modo solare di fare poesia della poetessa messinese.
Ho letto tutte le poesie di questa raccolta della Vizzari e ho individuato la bellezza interiore e universale che tutti i poeti hanno come bagaglio culturale intrinseco, in definitiva posso dire che sono presenti i requisiti linguistici indispensabili per rendere la sua lirica sobria, musicale, ricca di colori, di sentimenti e di passioni. In un mondo ormai in declino, la funzione della poesia deve essere catalizzatrice e portatrice di una nuova speranza di riscatto culturale all'insegna della solidarietà fra i popoli. La poesia proviene dal divino che è in noi. Facciamo tesoro di questo dono immenso. Impegniamoci noi uomini di buona volontà che amiamo i valori della vita e ne apprezziamo il contenuto, a cambiare questa vecchia terra da atteggiamento negativo a positivo e mettiamo al servizio dell'umanità un impegno serio per la pace e la prosperità duratura fra i popoli di tutto il pianeta senza distinzione di colore, di razza e appartenenza a credi religiosi.

 

Giuseppe La Delfa ( 20-02-09)

 

Flavia Vizzari ha un impeto vulcanico, nel suo animo ribolle magma artistico che non può rimanere imploso e travalica all'esterno attraverso i suoi dipinti e le composizioni poetiche da consegnare alla memoria. Dalla sua poesia emergono i luoghi più reconditi dell'anima, la necessità di condividere gioie e dolori, sofferenze e slanci vitali. Un rapporto con se stessa e con gli altri in continua evoluzione alla ricerca di nuove emozioni, nuove verità di cui stupirsi, rimanere incantati, illusi, disillusi. Così come ogni artista vero dovrebbe fare. Perché l'Arte è incanto, stupore, meraviglia, capacità di emozionarsi. Flavia scrive sia in lingua che in vernacolo ed in entrambi i casi il ritmo e la forza espressiva trovano equilibri sottili, pregni di ragioni profonde, flussi di coscienza che coinvolgono i sensi, la morale, l'etica, l'istintivo desiderio del Bello e del Puro. ...e chiovi. L'acqua come elemento purificatore. Lacrime celesti che penetrano lentamente, si fanno strada tra le piaghe incancrenite, tra le coscienze distorte, tra le ingiustizie, le prevaricazioni. Su tutto l'orrore che Flavia vorrebbe cancellare. “Quante lacrime/ho versato, in questa vita mia/ che scivola/a volte/su sentieri irti di spine...” Un abbraccio ideale a cingere l'intero genere umano e riportarlo ai principi di fratellanza. Il mare e il deserto sono temi che si propongono spesso nelle opere di Flavia Vizzari, in lei come in molti altri scrittori esercitano una fonte di ispirazione irresistibile. Il mare è lo specchio delle nostre inquietudini, ha una molteplice valenza simbolica, rappresenta la lotta e la sfida (“Il vecchio e il mare”, “La balena bianca”). Il confronto con la vita nei racconti di Conrad. Il mare che costringe all'attesa e annienta ne “I malavoglia”. Il mare e il deserto sono i due elementi che rappresentano la paura di un viaggio verso l'ignoto, da cui c'è il rischio di non approdare. Entrambi non hanno un punto di riferimento preciso. Il mare è omerico e biblico. É vita e morte (l'acqua è sinonimo di vita, il naufragio sinonimo di morte). Il mare, come il cuore del poeta, sempre in bilico tra la tempesta e la speranza di nuovi orizzonti.

 

               Salvo Zappulla (26-09-09)

 

 In riconoscimento a Flavia Vizzari per la presentazione del suo libro "... e chiovi"

 

Poche parole vorrei esprimere per celebrare, con quest'atto pubblico, l'ufficializzazione dell'entrata della poetessa Flavia nel mondo letterario istituzionale di Messina.

Non è che Flavia fosse prima di oggi fuori da questo mondo, ma è che oggi la città e la provincia, mi pare di potere affermare, na prendono atto ufficialmente.

Io credo che un'artista inizia ad essere tale già da quando prende coscienza che ama sinceramente l'arte. E Flavia, penso che possiamo essere d'accordo sul fatto che questo passo l'ha già dato più di 30 anni fa. Credo anche che il secondo passo per continuare a essere artista è quello di creare arte genuina o ricrearsi con l'arte che risuona le nostre fantasie. E Flavia, sappiamo che è da 30 anni che crea poesie genuine. Poi, credo ancora, che si può dare un terzo passo per entrare pubblicamente nella sfera degli artisti riconosciuti nei circoli professionali. E Flavia l'ha già dato (lasciando al margine, in questa manifestazione, la sua attività creativa nell'universo figurativo-visuale) in due ambiti: nel primo, partecipando in molti concorsi letterari e, nel secondo, pubblicando un libro di poesie sue.

Ma credo pure che c'è un quarto passo che si può dare come artisti ed è quello del riconoscimento istituzionale. Ma questo dipende anche dalla volontà degli amministratori della cosa pubblica. E questo passo importante si sta dando oggi, con questa iniziativa, in una sede ufficiale dell'amministrazione che governa la provincia di Messina.

Forse non sarebbe fuori luogo suggerire qui che l'Amministrazione Provinciale dovrebbe decidere di celebrare annualmente, in una data emblematica, il riconoscimento istituzionale degli artisti che si sono distinti, o si vanno distinguendo, per la loro creatività. Offrire un segno pubblico di riconoscenza a coloro che hanno dato anch'essi i passi già dati da Flavia. E, nello stesso tempo, come Flavia, hanno elevato il prestigio culturale della collettività provinciale, oltre ad averne arricchito il patrimonio artistico. Considero utile ricordare che tale patrimonio ci appartiene a tutti e tutti dovremmo sentirci orgogliosi di possederlo, e in dovere di tutelarne la conservazione e la diffusione dei messaggi più edificanti. Però a parte questa esortazione che invio agli amministratori pubblici, vorrei concludere questa breve intervento leggendo anch'io un sua poesia come personale ringraziamento a Flavia per il dono che ci ha regalato con questo libro. Naturalmente chiedo venia anticipatamente, se non riesco a cogliere nel suo vero spirito il messaggio della poetessa: (CON POCO).

 

 Nicola Comunale (presentazione a Me del 09/01/10)

 

Ciao Flavia ... ti confesso che è stato emozionante sfogliare il tuo libro " ... e chiovi"; ... mo ho deciso che me lo godrò come delle piccole pillole quotidiane ... ho letto la prima poesia e l'ho trovata realistica e descrittiva quanto un quadro ... ancora grazie!

Antonella Prantera da Milano (9 - 3 - 10)

* Grazie a te, Cugina*

Posso dire che l'opera "... e chiovi" di Flavia Vizzari, nasce un po' per caso, un po' per un disegno superiore alle nostre facoltà quando in maniera immediata e naturale ci si rende conto che l'opera di una vita verte intorno ad alcuni temi, che da 30 anni sono, bene o male, sempre gli stessi. La naturalezza con la quale le liriche, in lingua ed in vernacolo, si alternano alla più longeva pittura, mostrano a tutto tondo l'estrinsecarsi dell'animo dell'artista che sia nella poesia come nella pittura ama farsi comprendere attraverso un linguaggio chiaro, diretto, preciso e senza mezzi termini. L'immersione nel mondo della poesia si verifica all'inizio forse un po' per gioco ma la dedizione che l'autodidatta poetessa mette nel voler imparare e far bene a tutti i costi produce a mio avviso un risultato dalle connotazioni molto intense, soprattutto nelle liriche in vernacolo che spesso sono addirittura sorprendenti e cariche di valori e di significati che spesso possono sembrarci lontani, come nella poesia "Nta la cuntrada", una delle mie preferite dopo "E chiovi" che ormai è diventata un must ... così come invece veniamo travolti dalla descrizione assolutamente realistica di momenti particolari della vita dell'autrice, ad esempio nella lirica "Li mei 'stati"; i messaggi ed i linguaggi sono assolutamente cristallini e danno al testo una configurazione spiccatamente autobiografica.

Alba Terranova (22-10-09)